TASSE (di Edmondo Bellanova)

Bisognerebbe tenerla bene in mente la “Costituzione della Repubblica Italiana” ( molto bene  darne una copia ai diciottenni! ) per accorgersi di quanto viene disattesa nel  concetto di uguaglianza (art 3) e nell disposto dell’articolo 53:

“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

Alcuni esempi:

L’addizionale comunale Irpef, le cui aliquote sono annualmente determinate dai Consigli Comunali, è applicata in assoluto disprezzo del disposto costituzionale.

Prendendo il caso dei comuni della Provincia di Brindisi  è facile notare che nel 2021  le aliquote variano da comune a comune anche in termini eclatanti : la maggior parte dei comuni applica l’aliquota massima prevista dalla legge nello 0,8% del reddito imponibile mentre ad Ostuni  e Cisternino si paga solo lo 0,5% , a Latiano lo 0,55%, a San Pancrazio Sal lo 0,7%. La disparità nell’applicazione dell’imposta è notevole anche per via delle esenzioni totali che alcuni comuni ,come San Vito dei Normanni, prevedono per redditi imponibili sino a 7.500 euro, 8.000 per Ostuni, 10.000 per Brindisi e Mesagne; mentre a Fasano le aliquote variano per scaglioni d’ imponibile: da 0 per redditi sino a 10.000  all’8% per redditi superiori a 75.000 euro.

L’IMU (Imposta Municipale Unica), sempre analizzando i dati del 2021 relativi ai comuni della Provincia di Brindisi, non è per niente  rispettosa del diritto costituzione del cittadino di concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva e non già del luogo di possesso della proprietà immobiliare.

Dai dati ( con fatica ritrovati nei siti web dei singoli comuni!) si evincono situazioni veramente aberranti e non giustificabili: comuni che per le abitazioni di lusso prevedono un’aliquota dello 0,4% (Fasano, Carovigno,San Michele Sal.) mentre la maggioranza applica lo 0,6%;

I fabbricati rurali ad uso strumentale non hanno lo stesso trattamento perché ci sono quelli esenti da imposta (Fasano, Francavilla, San Vito) mentre per  tutti gli altri 17 comuni si applica lo 0,1%.

Più varia è la tassazione per i fabbricati delle imprese edile destinati alla vendita che sono esenti nei soliti comuni di Fasano, Francavilla e San Vito e tassati dall’0,1% allo 0,25 % negli altri comuni.

Altra perla è il regime di tassazione è quella dei terreni agricoli che passano da un regime di esenzione (Ceglie Mess.,San Michele Sal. e Villa Castelli) per effetto di leggi speciali, ad un’aliquota che va dallo 0,79% di Mesagne allo 1,06 di Brindisi,San Donaci e Torre S.S.

E si potrebbe continuare nell’elencazione di differente tassazione di beni immobiliari che comunque insistono nello stesso territorio con strette analogie geografiche, economiche ed amministrative.

Per non parlare della TARI (Tassa Rifiuti) che anche nello stesso ARO (Ambito Raccolta Ottimale), con lo stesso affidatario del servizio e lo stesso capitolato d’appalto,  presenta un ventaglio di aliquote che spesso non trovano alcuna giustificazione logico-economica. Ma di questo ne tratterò in seguito con la pubblicazione delle solite “mie tabelle” che non hanno mai meritato l’attenzione dei nostri amministratori.

sanmichelesalemtino01giugno2021edmondobellanova

 

Un Commento a “TASSE (di Edmondo Bellanova)”

  • francesco:

    SE FOSSE SOLO L’ART. 3 E 53 I DISPOSITIVI COSTITUZIONALI DISATTESI SAREBBE ORO IN QUESTO MOMENTO….CI SONO MOLTO ALTRI ARTICOLI…..DAI FATTI DI CRONOCA CHE APPRENDIAMO NELLA NOSTRA AMATA ITALIA SE DECIDI OGGI DI ATTUARE LE LIBERTA’ COSTITUZIONALI SOPPRESSE…… E DIFENDERLE ANCHE CON LA DISOBBEDIENZA CIVILE RISCHI DI ESSERE UN COMPLOTTISTA E NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI PURE UN BEL TSO……I VALORI COSTITUZIONALI DOVREBBERO ESSERE SCRITTE NELLE NOSTRE MENTI E NEI NOSTRI CUORI…….SUL SEMPLICE PEZZO DI CARTA NON E’ SUFFICIENTE PURTROPPO….

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