SCRITTURA VERNACOLARE (di Vincenzo Palmisano)

Grazie alla gentile segnalazione dell’amico Lino Ciraci, ho scoperto con ritardo che il dizionario del nostro dialetto da me auspicato già esisteva ed è quello del professore Cosimo Balestra. Che ora ho finalmente tra le mani. Un’opera ammirevole per l’impegno profuso e per l’abbondanza del materiale raccolto, suscettibile di nuovi arricchimenti.

A questo punto, visto che l’interesse dei sanmichelani per il loro dialetto cresce e il numero di coloro che si cimentano con la scrittura in vernacolo aumenta, se qualcuno mi chiedesse: come si fa a scrivere correttamente?, risponderei così: utilizzate il Dizionario dei dialetti salentini di Gerhard Rohlfs, il Dizionario del dialetto ostunese di Tommaso Nobile, sanmichelano di nascita, e seguite le istruzioni preziose  contenute negli articoli di Lino Ciraci, di cui ho parlato in precedenza. Fate anche tesoro di quanto realizzato da Rosaria Gasparro con il suo splendido “Come eravamo” insieme a Luisa Argentieri e a Cosimo Ligorio.

E aggiungo: non dimenticate di leggere le poesie del grandissimo Pietro Gatti in dialetto cegliese, dal quale il nostro sanmichelano fu generato.

Solo così quello che all’inizio sembrava difficile non lo sarà più.

Chiudo dicendo: non privateci della declamazione  dei vostri versi dal virtuale palcoscenico di midiesis.

Vincenzo Palmisano

—–

La foto ci è stata segnalata da Vito Giovanni Quarta di San Vito dei Normanni (la madre, di cognome Mastro, ha vissuto in gioventù a San Michele Salentino) e reperita sulla pagina facebook “Salento come eravamo”. L’inquadratura parte dall’angolo di Via Salandra – Corso Vittorio Veneto e si proietta verso la piazza di San Michele Salentino. Probabilmente la foto è stata scattata negli anni ’50/60.

I Commenti sono chiusi

Hockey su prato a San Michele S.no

Laureati con 110 (e lode)

Facebook
Utenti in linea