RADICI, di Edmondo Bellanova

Pubblichiamo il lavoro multimediale RADICI con cui Edmondo Bellanova ha  analizzato e confrontato tutte le informazioni contenute nei libri “San Michele Salentino tra storia e tradizioni” e “Le origini e l’evoluzione di San Michele Salentino”; una rielaborazione di tutta la documentazione, in forma diversa, prodotta nel tentativo d’integrazione del lavoro di Chionna-Palmisano con quello di Marraffa.

RADICI viene pubblicato di seguito in due formati: in HTML, leggero e visionabile on-line; in PPS (PowerPoin) da scaricare sul proprio pc (30 mb).

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Nel 2006, don Antonio Chionna ed il prof. Vincenzo Palmisano, con il libro“San Michele Salentino tra storia e tradizioni”, hanno fornito la base documentale e scientifica per la conoscenza della storia di San Michele Salentino.

Anni dopo, Marco Marraffa ha voluto aggiungere un’altra pagina alla storia di San Michele Salentino con il volume “Le origini e l’evoluzione di San Michele Salentino”, pubblicato postumo grazie alla determinata volontà della figlia Antonella di rendere concreto il lavoro del padre.

Oggi, quindi, sono due i testi che, organicamente e con dovizia di documentazione, raccontano la storia di San Michele; a questi si aggiunge il lavoro di Francesco Gorgoni, che, con i suoi “Calendari Storici”, ha contribuito alla scoperta del passato di questo paese.

Don Paolo Miccoli, nel presentare il volume di Chionna-Palmisano, chiuse il suo intervento con la constatazione che quello era da considerarsi il lavoro di base, il canovaccio per qualunque altro studio che avesse voluto completare, integrare, arricchire la storia di San Michele Salentino.

Quelle parole, per me, sono state un pungolo, una sfida e  con questo lavoro tento di percorrere proprio quella strada .  

Nel rileggere “le storie” di San Michele, ho ritrovato gente che avevo già conosciuta con i suoi soprannomi e facce, luoghi, vie, contrade, mestieri scomparsi insieme ad usi e costumi di una società, che, in questi ultimi anni sta velocemente perdendo coscienza di quello che era; una collettività che va confondendosi in una globalizzazione impersonale, mistificante di  valori che sono stati alla base del progresso compiuto da quei contadini, che, nel 1839, intravidero nei boschi e nelle pietraie di questa contrada la possibilità di dare ai loro figli un futuro migliore. Una società che oggi ha bisogno di  riscoprire e valorizzare le proprie “radici”.

Ho letto, studiato, analizzato, confrontato, con vivo interesse, tutte le informazioni contenute in questi libri ; ho cercato di rielaborare tutta quella documentazione in forme diverse e ho prodotto questo tentativo d’integrazione del lavoro di Chionna-Palmisano con quello di Marraffa.

Per non appesantire la lettura, per dare nuovi motivi d’interesse alla consultazione dei testi, per una più facile ricerca di cose, persone e fatti citati dagli autori, ho scelto di elaborare questo mio lavoro, con il solito ed indispensabile aiuto di Rocco D’Urso, articolandolo nei seguenti capitoli

 1) Protagonisti -Elenco delle persone citate;

 2) Cose nostre -Particolarità, spigolature,curiosità, citazioni, definizioni;

 3) Beni Parrocchia-Elenco dei beni donati per la costituzione della parrocchia;

 4) Toponomastica-Elenco delle vie e  delle piazze, con la successione delle intitolazioni;

 5) Affitti-Elenco dei locali presi in fitto per uso pubblico;

 6) Foto-Elenco delle foto pubblicate.

Spero che altri volenterosi vorranno approfondire ancora di più e, certamente, con più rigore scientifico, questo mio impegno, con il quale ho cercato di percorrere nuove  strade al fine di rendere più attuale e interessante la conoscenza delle nostre radici.

Edmondo Bellanova

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