Ordine e Sicurezza Pubblica

 

Riceviamo dall’Osservatorio Sindacale della Polizia di Stato di Brindisi e pubblichiamo:

Al Signor Ministro Dell’Interno
Pref. Annamaria CANCELLIERI
Ministero Dell’Interno – R O M A
 
Al Signor Capo della Polizia
Pref. Antonio MANGANELLI
Ministero dell’Interno – R O M A

AL MINISTERO DELL’INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
Ufficio per l’Amministrazione Generale
Ufficio per le Relazioni Sindacali -
R O M A

Al Signor Prefetto
Dott. Nicola PRETE – BRINDISI

Al Signor Questore
Dott. Alfonso TERRIBILE – BRINDISI

Al Signor Dirigente Il Compartimento Polizia Ferroviaria
Puglia, Basilicata e Molise
Dott. Giovanni ALIQUO’ – B A R I

Ai Signori Sindaci Dei Comuni di
BRINDISI – MESAGNE – OSTUNI

Al Signor Presidente
Della Provincia – BRINDISI
 
Alle Segreterie Nazionali e Regionali delle OO.SS.
SIULP –SAP e SILP per la CGIL
R O M A – B A R I

Si è appreso che, con il pretesto della “ Spending review ”, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza avrebbe previsto di chiudere la Sottosezione Polizia Ferroviaria di Brindisi. E non solo! L’intero Compartimento di Polizia Ferroviaria della Puglia vedrebbe cancellati anche gli Uffici di Barletta, Campobasso e Metaponto e fortemente ridimensionati altri Uffici.

Vasti territori, con elevati indici delinquenziali, e le ” metropoli lineari ”ferroviarie resterebbero del tutto privi della presenza di un Ufficio di Polizia. Un nuovo insensato colpo al Meridione sul quale occorre riflettere. Il recente vile e atroce attentato perpetrato in città, oltre ad aver scosso le
coscienze di tutti i cittadini italiani, ha di fatto acceso nuovamente i riflettori su Brindisi.

Si aggregano temporaneamente poliziotti per il controllo del territorio, ma si tratta di misure tanto costose quanto effimere, forse solo di facciata. Tutti, per ora, sono destinati a “ tornare in sede ”, lasciando la nostra provincia al punto di partenza.

Miserevoli le condizioni dei Commissariati di P.S. distaccati per mancanza di risorse umane e di mezzi.
Il Commissariato di Mesagne è ancora chiamato a contrastare la criminalità organizzata di stampo mafioso mentre per il Commissariato di Ostuni, si avvicina la stagione estiva con il suo aumento esponenziale di turisti e di manifestazioni connesse.

Pauroso il sotto-organico anche della Polizia Ferroviaria di Brindisi: mancano venti unità sulle trentacinque previste. Eppure il locale scalo Ferroviario, come stabilito nel Comitato Provinciale per l’Ordine e Sicurezza Pubblica del 15 luglio 2007, è ritenuto uno dei maggiori obiettivi sensibili di questo Capoluogo. La sua posizione strategica e logistica, infatti, non è determinata solo dal traffico passeggeri provenienti dall’Est, ma anche per il fattore critico della sosta e della composizione dei convogli trasportanti merce pericolosa provenienti dal vicino polo chimico.

Sul regolare, celere e sicuro svolgimento di tali operazioni vigila in silenzio e costantemente la Polizia Ferroviaria. Non si lasciano spazi alle organizzazioni malavitose e terroristiche, che altrimenti potrebbero facilmente sfruttare la situazione con gravi rischi per l’intera città: non osiamo pensare quali conseguenze catastrofiche potrebbero derivare se si verificasse un attacco nello scalo.

L’organico della Polizia Ferroviaria andrebbe dunque ripianato con giovani Poliziotti Specializzati e il Gruppo Ferrovie dello Stato dovrebbe essere chiamato ad integrare il moderno sistema di video sorveglianza, realizzato a spese del Comune di Brindisi in fase di costruzione del nuovo sottopassaggio centro-periferia. Brindisi, da sempre è anche la “ porta ” dell’Europa sull’Est, per la Grecia e per l’Oriente; una base ONU, due aeroporti di cui uno militare ed il suo trafficato porto, con flussi che interessano sistematicamente anche la Stazione Ferroviaria, ne sono la migliore testimonianza.

I già elevati traffici intermodali di merci, che interessano l’intero continente, sono destinati a crescere e, aprendosi le rotte Suez – La Valletta – Europa, a spostarsi sempre più sull’asse nave – ferrovia. La presenza in loco del colosso industriale Enel con la Centrale Termoelettrica “ Federico II ” di Cerano, degli stabilimenti Avio e gli stabilimenti delle diverse aziende del polo Aeronautico con aziende come Augusta al cui interno sono presenti altre aziende di Finmeccanica, non dovrebbero, infine, apparire elementi neutri rispetto alle manifestate mire dei movimenti anarchici insurrezionali.

I calcoli del Ministero dell’Interno, allora, ci appaiano sbagliati e speriamo che siano al più presto smentiti. Arretrare a Brindisi e abbandonare le linee di trasporto della Puglia e del Meridione significa abbandonare l’Italia.

Si resta in attesa di un gentile ed urgente riscontro.
 

SIULP – Domenico Conte

SAP – Francesco Pulli

SILP per la CGIL – Marcello Capodieci

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