Ama chi vuoi: l’iniziativa della comunità LGBT di San Michele Salentino e Arcigay Salento

Riceviamo da Daniele Venerito e di seguito pubblichiamo:

In risposta al ciclo di incontri “Maschio e Femmina li creò” organizzati dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo con il patrocinio del Comune di San Michele Salentino, nell’ambito della Settimana della Cultura, la comunità LGBT di San Michele assieme al Comitato Arcigay Salento, si ritroverà alle ore 21 di lunedi 20 Febbraio in Piazza Marconi per tappezzare il paese di questi coloratissimi adesivi.

Invitiamo la cittadinanza a partecipare e gli esercizi commerciali che vorranno esporre l’adesivo sulle proprie vetrine, a segnalarlo: https://www.facebook.com/daniele.venerito

5 Commenti a “Ama chi vuoi: l’iniziativa della comunità LGBT di San Michele Salentino e Arcigay Salento”

  • Fraternity:

    Con mio grande rammarico per ciò cui assisto da ieri nel mio paese, credo che l’ignoranza e la chiusura mentale non abbia mai toccato limiti così eclatanti. Intelligenza e scaltrezza vogliono infatti che le cose si affrontino di petto e di persona, soprattutto non nascondendosi dietro uno schermo o un volantino. Ma il rammarico più grande è scoprire che i pregiudizi più grandi li ha proprio chi se ne fa credere vittima. Beh, queste persone sappiano che alla conferenza ieri sera non c’era nessun pregiudizio verso il mondo omosessuale ne soprattutto alcun attacco e, chi ha affisso certi volantini, avrebbe potuto ascoltare con le sue orecchie cosa si è detto. Una persona colta e ragionevole prima di agire credo debba sempre conoscere contro cosa si oppone. Il confronto e la comunicazione sono sempre la scelta più fruttuosa ed intelligente.
    Credo anche che la chiusura nel proprio mondo porti tanta sofferenza inutile ed evitabile. Con fraternità cristiana invito a partecipare queste persone così da capire insieme cosa è la verità di un mondo che ci sta fagocitando in un vortice in cui l’uomo mangia l’uomo. Buona vita a tutti.

  • midiesis:

    Caro/a ospite, forse non ti sei reso/a conto che chi si è nascosto/a sei proprio tu dietro l’anonimo “Fraternity”.
    D’altro canto, il promotore dell’iniziativa in questione si è firmato con nome e cognome, mettendoci la faccia e non solo… visto il tema.
    “intelligenza e scaltrezza” da te citati richiedono proprio la tua identificazione. E’ il minimo che potresti fare!

  • Daniele:

    Caro Fraternity, le cose dette in quell’ incontro sono cose che la comunità LGBT sente già da parecchi anni dal mondo clericale da cui provieni. Sì nessun attacco, nessun pregiudizio ma chissà perché quando si incontra una coppia omosessuale si fa ancora fatica ad accettarla; difronte ad un bacio gay si dice ancora che schifo; il matrimonio lo si vede innaturale; la famiglia omosessuale non è famiglia.
    In merito alla nostra riunione in Piazza ieri sera, forse non ne hai capito il senso, non è stata una protesta o una manifestazione di odio contro le posizioni della Chiesa, ma con il nostro adesivo vogliamo far sapere soprattutto ai giovani ragazzi che stanno scoprendo la loro sessualità, che non sono soli ma appunto “Ama chi Vuoi…con te ci siamo Noi”.
    Infine, riguardo alla chiusura nel nostro mondo, non è proprio così in quanto tutti noi ci abbiamo messo un viso e un nome, non a caso ho scelto la Piazza come luogo di incontro. Finora ero dichiarato solo con la mia famiglia e i miei amici…ora lo sa tutto il paese…e non soffro di alcuna sofferenza ma sprizzo gioia da tutti i pori…

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  • devina:

    Caro/a Fraternity anche a me avrebbe fatto piacere se i ragazzi della comunità LGBT fossero stati presenti all’incontro con don Pino, ma, a parte questo, mi viene da pensare che probabilmente abbiamo assistito a due diversi dibattiti. Nonostante il relatore abbia chiaramente, e più volte, ripetuto che l’argomento non era l’omosessualità, ma la sessualità di “genere”, o meglio ancora, il significato di gender, tutti gli interventi sono stati, al contrario, centrati sull’omosessualità. Interventi che non hanno lasciato nessuno spazio alla possibilità di comprendere e di avvicinarsi ad un modo differente di amare. Don Pino ha dovuto interrompere in più di un’occasione la discussione proprio per cercare di riportare il confronto su quello che era l’argomento della serata. Fino a quell’ultimo vergognoso intervento (ma sei serio/a quando dici che non c’è stato nessun attacco? ma cosa hai ascoltato?), del signore non sanmichelano, che sembrava provenire direttamente da un programma da terzo Reich. Eppure le premesse di Don Pino, che ha relazionato con tatto sull’argomento (aldilà, poi, se la si pensa allo stesso modo o diversamente), erano state chiare; ma non abbastanza, evidentemente, per “lasciarsi sfuggiare” l’occasione per ribadire che se, come dici, “l’uomo mangia l’uomo” la colpa si sa già di chi è.
    nando dvt

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