Impianti di compostaggio: il Comune di San Michele Salentino vota contro nell’assemblea dell’Oga

Da http://www.brindisireport.it/:

L’assemblea dell’Oga si spacca. Sei Comuni (San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Ostuni, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e Ceglie Messapica), hanno votato contro la realizzazione di tre impianti di compostaggio nella provincia, optando invece per la soluzione dei due impianti (uno da 12mila tonnellate a Brindisi e l’altro da 48mila tonnellate in un altro Comune della provincia).

Il documento tecnico che lo scorso giugno era stato licenziato all’unanimità, dunque, tornato quest’oggi in assemblea dopo il pronunciamento dei consigli comunali interessati dalla realizzazione dei tre impianti (quelli di Brindisi, Torre Santa Susanna e Carovigno), è passato con una risicata maggioranza (il sindaco di Brindisi, nonché presidente dell’Oga, Mimmo Consales, si è astenuto).

Nella serata di ieri, il consiglio comunale di Carovigno, con i soli voti della maggioranza, aveva dato il via libera alla realizzazione di un impianto di compostaggio in contrada Gabellotti – Argentieri, al confine con i territori di Brindisi e San Vito Dei Normanni, a un tiro di schioppo dalle discariche delle contrade Autigno e Formica. In precedenza, si erano già espresse le assisi comunali di Torre Santa Susanna e Brindisi. Ma la frattura apertasi quest’oggi rischia di rimettere tutto in gioco. La Regione, infatti, aveva chiarito di poter accettare una deroga al piano regionale dei rifiuti (che prevedeva la realizzazione di un impianto da 48mila tonnellate, in aggiunta a quello da 12mila tonnellate di Brindisi) solo nel caso in cui la proposta alternativa formulata dall’assemblea dell’Oga avesse ottenuto il consenso unanime dei sindaci. 

L’incontro odierno, invece, ha sancito che l’unanimità è ben lontana dall’essere raggiunta. A questo punto, da quanto riferito da alcuni sindaci che hanno partecipato all’assemblea, la Regione ha due soluzioni alternative: o la nomina di un commissario, per l’adozione di quei provvedimenti che i primi cittadini non sono riusciti ad adottare; oppure l’imposizione del piano regionale, per la realizzazione di un impianto di compostaggio da 48mila tonnellate, operativo insieme a quello da 12mila tonnellate presente nella zona industriale di Brindisi (ma chiuso dal 2013 in quanto vecchio e obsoleto). Se dovesse cocretizzarsi questo secondo scenario, andrebbe sciolto un nodo di non poco conto: dove fare l’impianto da 48mila tonnellate? Francavilla Fontana, dopo un’iniziale disponibilità data dal commissario straordinario, si tirò indietro nel pieno della campagna elettorale per le amministrative.

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