ALTRE PICCOLE STORIE DI SAN MICHELE SALENTINO (di Edmondo Bellanova)

L’alto numero di visite registrato dall’articolo “Le prime cose nella storia di San Michele” ci dimostra un particolare interesse dei frequentatori di Midiesis per queste cose.

Continuando ad attingere ai testi di Chionna-Palmisano-Marraffa offro altre piccole storie di San Michele Salentino.

 Vendetta

 Il 20.10.1907 l’arcivescovo Luigi Morando nomina don Vito Maria Argentieri in sostituzione di Don Pietro Nicola Galetta, primo parroco di San Michele che “… uscito dalla sacrestia, come una furia, ha strappato dalle mani dell’Argentieri il libro pontificale, l’ha gittato in mezzo alla folla dei fedeli e borbottando alcune frasi è uscito di Chiesa. Sembra abbia detto: popolo di San Michele Vendicatemi!” Si vendico da sé edificando la grande chiesa di San Michele Arcangelo!

Divieti

Art. 6 del capitolato speciale per l’affidamento del servizio di procacciato postale con omnibus ad 8 posti: “E’ proibito fumare stando nella vettura”- 18 maggio 1914. Oggi ci riteniamo emancipati per aver reintrodotto normative vecchie di un secolo!

 Tasse

Per la costruzione della Chiesa Madre (aperta al culto il12.02.1882) nel 1876 i cittadini di San Michele si tassano per lire 12,75 per tomolo (mq. 8516-8.87) di terra posseduta. Oggi i sanmichelani sono ancora alle prese con il debito accumulato per la costruzione dell’oratorio!

 Incendio

La sera del 29.12.1943, al culmine di disordini provocati da cittadini non contenti di come si amministrava la cosa pubblica o, come dice Vito Antonio Leuzzi (Storia Patria), per l’introduzione di nuove norme sull’ammasso del grano e dell’olio, s’incendia il municipio collocato al piano terra dell’edificio scolastico di Piazza Marconi. Angelo Macelletti di 29 anni perde la vita colpito, sembra, dal fuoco dei carabinieri. Con l’incendio abbiamo perso buona parte della documentazione storia della vita del paese per il periodo: 1928-1943.

Avvicendamenti

Con decreto prefettizio dell’8 gennaio 1944 si nomina commissario straordinario del comune il Sig. Giuseppe Spina. Il 12 gennaio si presenta al popolo con un mobilissimo messaggio e, con paterna esortazione, invita tutti alla collaborazione. Sostituisce il podestà Angelo Cervellera che aveva gestito il paese dal settembre 1931 sino ai disordini del 1943, dopo l’incarico affidato al commissario Francesco Montemurro il 12 gennaio 1929. Anche  oggi si nomina il Presidente del Consiglio senza alcuna indicazione dell’elettore!

 Chiarezza

Condizioni poste nel contratto del 21.02.1811 per il fitto della masseria San Giacomo tra Don Gerardo Dentice e Giuseppe Rocco Argentiero:

 “…più esso affittatore promette di non richiedere escomputo di merce da per qualunque caso fortuito, Divino, umano, raro, insolito, opinato ed inopinato, e che non sia mai stato solito accadere rinunciando espressamente a detti casi fortuiti di cui sono stati da me notaio cerziorati”. Non si poteva essere più chiari; mentre noi non siamo in grado d’interpretare il contratto stipulato tra la Monteco e l’ARO BR1 (ex ATO BR2) per il servizio “rifiuti solidi urbani”!

Concessioni

Dal contratto di fitto della masseria San Michele del 30 ottobre 1812 tra i Dentice e  Giuseppe Stefano Elia di Ostuni:

“…si possono avvalere delle macchie e sterpi secchi bisognandoli qualche forca per uso masseria, col permesso del fattore”. Questa era la povertà, non si disponeva neanche di rami secchi!

 sanmichelesalentino18marzo2014edmondobellanova

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