…rubando le tue parole, ti ricordo (Desdemona)

La lancetta delle ore si ferma

quella dei minuti la guarda distratta.

Il mondo si è fermato. Il mondo che conta. E che canta.

Desdemona dalle tue canzoni…

Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Scusami tanto se ho solo te. Che cosa vado cercando?
La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro che non ti vede nessuno.
Caro amico, che cosa resterà di me? Del transito terrestre? Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita?
Noi la vita la annusiamo in tutti i posti, ma lei passa senza neanche un ciao. Oppure vola come i ladri sopra i tetti e se ci provi, se ci provi, non la puoi fermare.
E scende indifferente un’altra sera sulle foglie di settembre spegnendole e lasciano al buio, il silenzio della notte.
Caro amico, caro amico mio, la tua stella è quella là. La più lucida, la più bella. È la stella della libertà. Sembra tornare indietro nel tempo, e capisco. Capisco. Perchè quante volte da bambino ho chiesto aiuto, quante volte da solo mi sono perduto, quante volte ho pianto e sono caduto. Guardando le stelle ho chiesto di capire come entrare nel mondo dei grandi senza paura, senza paura di morire.
Caro amico, caro amico mio, quanto costa la felicità? Chiedilo ad un sasso dentro il fiume, a un abito bagnato oppure ad un viso che domani hai già dimenticato. L’alba sbianca i piccoli segreti e le parole che rimangono in un angolo del letto. Confuse tra i capelli e i pensieri e intanto cadono le foglie anche se ancora non è giorno.
La mia anima nel vaso da una crepa vola via, va a cercare la sua ombra che, seduta, è rimasta sulle scale di casa tua.
E penso all’America, al mondo che circonda il respiro, ai colori e ai sorrisi dimenticati. Apriti cuore, apriti. Non stare lì in silenzio senza dir niente. Non ti sento, non ti sento, da troppo tempo non ti sento e ti ho tenuto lontano dalla gente. Quanti giorni passati senza un gesto d’amore con i falsi sorrisi e le vuote parole.
Ho perfino pensato di buttarti via, di buttarti via ah lo so il cuore non e’ un calcolo freddo e matematico lui non sa dov’è che va. Sbaglia, si ferma, e si riprende e il suo battito non è logico. Così diventa tutto piccolo, anche le notti là in America. Ti volti e vedi la tua vita come la scia di un’elica. Ma l’ America, l’ America è lontana, è dall’altra parte della luna che guarda e anche se ride a vederla mette quasi paura.
E la luna in un silenzio ora si avvicina con un mucchio di stelle cade per strada. Luna che cammina, luna di città.
Caro amico, caro amico ti scrivo. Così mi distraggo un pò. E siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.

E corro veloce per la mia strada
anche se non è più la stessa strada
anche se non è più la stessa cosa

Ciao Lucio

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