FEDERALISMO? (di Edmondo Bellanova)

Sono stato diligentemente seduto (in comodissima poltrona d’acciaio e cuoio) dall’inizio alla fine del convegno “Cosa cambierà per i cittadini con la riforma del federalismo fiscale” organizzato dal Comune di Mesagne la sera del 07.04.2011.

Dopo i saluti ed i convenevoli di rito del Sindaco Franco Scoditti e del vice sindaco Giancarlo Canuto ci sono stati gli interventi degli amministratori comunali Orsini e Castriganò anche loro presenti lì per farsi un’idea più compiuta del federalismo; tema da affrontare senza animosità e pregiudizi per essere recepito in tutta la sua complessività, dicono!

Ci sono quattro relazioni. La prima è del giudice Michele Di Schiena che si sofferma sugli aspetti Costituzionali del Federalismo alla luce della prima riforma del titolo V operata nel 2001 dal governo di centro sinistra e dalla legge delega del 2009 e dei successivi decreti attuativi. Ritrova nel federalismo i concetti di solidarietà sociale e uguaglianza sanciti dalla Costituzione ed esprime riserve su questo modo di affidare autonomia legislativa alla Regione ed amministrativa ai Comuni.

In agguato c’è sempre il clientelismo, la mancanza di rigore morale degli amministratori ed il celato progetto di mettere in discussione l’indivisibilità della repubblica italiana.

Più ottimista è Mauro D’Attis, vice sindaco di Brindisi, che vede in questa riforma aspetti istituzionali e culturali che riordinano sostanzialmente il sistema fiscale, prevedendo la responsabilità degli amministratori locali anche alla fase delle entrate. Ci sarà bisogno di maggiore attenzione alla fase dell’uscita con necessità d’economie, eliminazione di sprechi e tagli di rami secchi. Importante è, in questo momento, definire il Fondo di perequazione e l’entità dei fabbisogni standard. Per questo i politici e gli amministratori, in particolare tutta la classe dirigente meridionale, devono impegnarsi seriamente nello studio e gestione della riforma che nella definizione della Carta delle Autonomie troverà un serio banco di prova delle proprie capacità.

L’intervento dell’Assessore Regionale al Bilancio Michele Pelillo è tutto concentrato sul Fondo Sanitario Nazionale, Patto di Stabilità e sul Gap infrastrutturale delle regioni del Sud. Dimostra una mancanza d’attenzione del governo nazionale verso i problemi della Puglia e in definitiva si dichiara sfiduciato su questa riforma “non indispensabile”, “un totem”, una “bandierina” che ha preso il posto di una più impellente discussione sull’economia e sul lavoro. Rimane poco tempo per la relazione dell’avv. Carlo Caforio che si sofferma sul contenuto dei primi decreti attuativi della riforma.

Alle 20 e 45 il Convegno è chiuso! Sono stato attentissimo per tutto il tempo, ho preso appunti per non dimenticare niente, ma non ho capito cosa cambia per il povero cittadino con questa riforma!

Tutti hanno fatto notare che il cittadino dovrà farsi carico di nuove e maggiori tasse per garantirsi gli attuali livelli di vita sociale; gli amministratori avranno la possibilità di aumentare le attuali aliquote di tasse, imposte e contributi. C’è il rischio che questo federalismo nasconda una secessione sempre agognata dalla Lega Nord e che porti nella nazione un maggior divario tra Nord e Sud. Allora cosa cambia: proprio niente! Tutti fanno notare che al povero cittadino ora è finalmente data la possibilità di verificare e giudicare il politico-amministratore che, come per incantesimo, con il federalismo dovrebbe diventare responsabile ed attento studioso della normativa ( D’Attis), combattere il clientelismo ( Di Schiena), riuscire ad esprimere solidarietà verso gli altri, non suoi elettori (Pelillo) e combattere seriamente il fenomeno dell’evasione fiscale (Caforio). Non ci credo e non lo spero e a maggiore chiarimento c’è l’ultimo intervento del Sindaco Serio di San Donaci che, giustamente, pone il problema dell’adeguatezza e della professionalità degli organici comunali per questa nuova gestione della cosa pubblica e dichiara tutta la difficoltà del politico amministratore a sostituirsi ai funzionari della Agenzia delle Entrate… loro non si candidano e, quindi, non devono chiedere il voto! Tutto come prima o peggio!

Di questa serata mi  restano le foto di  una Mesagne bellissima nel suo centro storico.  Stupenda …da vedere!

Un Commento a “FEDERALISMO? (di Edmondo Bellanova)”

  • devina:

    Condivido pienamente le perpressità di Mondino.
    Chi ha sponsorizzato fin dall’inizio il federalismo (lega) aveva in mente tutt’altro che nobili propositi.
    Chi si è accodato dopo lo sta facendo andando a tentoni, capendoci poco o niente e mosso dall’avere percepito che, il federalismo, per poter vincere, è un punto da non tralasciare nei programmi.
    ndv

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