VERNACOLO (di Vincenzo Palmisano)
Dopo aver ascoltato le poesie in vernacolo di Rocco D’Urso e di Orazio Azzarito, ho riletto gli articoli dell’amico Lino Ciraci dal titolo “A proposito del sanmichelano” pubblicati una ventina di anni addietro sul periodico “Prospettive” diretto da Francesco Gorgoni, e mi è venuto il desiderio di tornare con rapide annotazioni sul tema del dialetto, un bene culturale immateriale che merita di essere tutelato e preservato.
Lo studio del dialetto sanmichelano del professore Ciraci, condotto con la passione e l’acribia che l’argomento richiede, è importante perché colma una lacuna. Nessuno infatti prima di lui aveva compiuto un lavoro così accurato e scrupoloso.
Cesare Pavese, nel suo famoso e bellissimo libro “La luna e i falò”, un vero e proprio monumento alla sacralità delle radici, diceva: un paese ci vuole.
Io adesso, rubando le parole al grande scrittore piemontese, dico: un dizionario ci vuole.
Ci vuole un dizionario del dialetto sanmichelano che San Michele Salentino, diversamente da molti paesi del Salento, ancora non ha.
Ed è questa la seconda lacuna che ora bisognerebbe colmare.
Al momento è solo un’opera in cerca di autore, e mi chiedo: lo troverà?.
Personalmente credo che a San Michele ci siano giovani talenti capaci, facendo squadra e lavorando a tappe, di compilare quest’opera che manca.
Il dizionario è la casa delle parole e le parole sono il DNA di un popolo.
Vincenzo Palmisano
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