Storia dell’Hockey su prato a San Michele Salentino

La storia dell’Hockey su prato a San Michele Salentino è una storia particolare ed inconsueta per lo sport sanmichelano. Per vari motivi.

Raccogliendo le testimonianze di vari protagonisti emergono tre aspetti che ne delineano, appunto, la particolarità: la partecipazione di atlete, e quindi, la costituzione della società femminile di hockey (oltre a quella maschile) che ha dato anche un impulso all’emancipazione delle donne nel nostro piccolo paese (stiamo parlando degli anni ’80); 24 anni di attività gestita da giovani che non avevano grandi risorse finanziarie ma solo passione e voglia di fare; il coinvolgimento di 300/400 atleti in tutta la sua storia.

Il tutto nasce nel 1984 all’interno dell’ARCI (associazione ricreativa e culturale italiana), associazione molto attiva in quegli anni a San Michele Salentino diretta in qualità di presidente da Piero Palmisano e poi Stefano Prete.

Fu proprio Stefano Prete a conoscere il prof. Alfredo Miccoli, già insegnante delle scuole elementari di Torre Santa Susanna, colui che ha introdotto in Puglia l’hockey su prato. In quel momento le uniche società presenti erano quella del Torre e Palagianello. In seguito nacquero quella del San Michele, Erchie e Lizzanello.

Le società erano impegnate oltre che con la squadra maggiore anche con le giovanili nel campionato “ragazzi”. I campionati si svolgevano a livello regionale e le gare di disputavano sui campi di terra battuta cioè quelli di calcio.

Ricordo benissimo ancora il giorno della prima gara interna – ci racconta Angelo Cavallo – Pioveva a dirotto e come porte avevamo dei legni verticali legati in sommità da una corda. Si perdeva alla grande, prendevamo, quando andava bene, 8/10 a 0 contro la squadra del Torre.

Dopo qualche anno, grazie al prof. Miccoli che rivestiva anche il ruolo di dirigente all’interno della FIH, il Comune di Torre ottenne il finanziamento per la costruzione del primo e unico campo in erba sintetica dedicato esclusivamente all’hockey prato con una evidente crescita di tutte le squadre pugliesi. Questo vede crescere le nostre squadre anche a livello nazionale nei campionati di serie B e A2, compreso il San Michele. In quegli anni le trasferte erano quindicinali. La serie B, nel nostro caso, impegnava gli hockeysti sanmichelani in trasferte con squadre romane, campane e siciliane.

Subito dopo la nascita della società maschile venne costituita quella femminile. Nacque l’hockey donne San Michele. Era presieduta da Angela Menga. Interessava però solo il settore giovanile e cioè bambine/ragazze dagli 8 anni in su. È proprio con il settore giovanile che furono raggiunti i maggiori risultati anche a livello nazionale. La squadra è stata finalista nazionale ragazze nell’anno penso 87/88 classificandosi al 2/3 posto. In quell’occasione ero assente – continua a raccontarci Angelo Cavallo – perché impegnato con il servizio di leva. Venne fatta una grande festa in piazza Marconi con l’intervento delle autorità tra cui l’allora presidente del Coni provinciale dottore Cainazzo e la banda comunale.

Successivamente la squadra crebbe ancora disputando anch’essa gare a livello nazionale oltre che regionale.   Memorabili le frequenti trasferte in treno con le ragazze impegnate a Bra (Cuneo), Nichelino (Torino) nelle finali indoor. La squadra era temuta ed era sicuramente tra le prime 10 a livello nazionale.

Questo sport è nato grazie al prof. Miccoli ma è stato possibile raggiungere i risultati suddetti grazie all’amore di molti sanmichelani – conclude Angelo Cavallo – che hanno dedicato molti anni della loro vita ed ai contributi federali erogati. Col tempo sono venuti a mancare gli uni e gli altri e quindi, specialmente per difficoltà economiche ma anche a causa di luoghi dove allenarsi o disputare gli incontri si è stati costretti a chiudere. I miglioramenti tecnici si potevano ottenere esclusivamente su superfici in erba sintetica e questo significava fare allenamento e gare a Torre Santa Susanna con enormi sacrifici economici ormai insostenibili.

Dal 2003 al 2008, anno in cui termina questa particolare esperienza, l’hockey a San Michele Salentino è diretto da Antonio De Pasquale, presidente ed allenatore, Gelsomino Gioia, vice presidente e da Claudio Tamburrano, dirigente.

In questo ultimo periodo si gioca al palazzetto dello sport nei campionati indor (su parquet e non su prato). Eravamo 10 atleti e classificati al 3° posto – ci racconta Antonio De Pasquale – mentre su prato eravamo 16 atleti di cui 11 in campo e 5 riserve nel campionato di serie B.

Io sono stato il primo presidente dell’hockey maschile – afferma Stefano Prete – poi si sono susseguiti Francesco Lanzillotti, Gino Santomanco e Antonio De Pasquale.

Io ho iniziato nel 1993 – ci racconta Isabella Saponaro – Quando la squadra a San Michele non c’era più abbiamo giocato un altro paio d’anni associati con la squadra di Salerno. Precisamente ho smesso nel 1998. Ho anche allenato la squadra junior delle ragazze più piccole.
Le mie compagne di gioco erano: Anna Leuzzi, Pasqua Leuzzi, Raffaella Nannavecchia, Domenica, Dora Monaco, Patrizia Santomanco, Daniela Turi, Vita Caroli, Patrizia De Donno, Rosanna. Mi sono divertita tanto soprattutto quando facevamo le trasferte. Ricordi indelebili.

Chiudiamo con un commento di Gelsomino Gioia, ma si spera che se ne aggiungano altre di testimonianze: Io insieme ad alcuni amici siamo stati fra gli ultimi a mollare, le difficolta’ logistiche, economiche nonche’ gli impegni lavorativi ci hanno portato man man ad abbandonare questa disciplina che per piu’ di un ventennio ci ha accompagnata sia in attivita’ sportiva ma anche e soprattutto a far vivere a tantissimi ragazzi/e una splendida avventura piena di rapporti umani e di amicizie che resisteranno nel tempo senza nessuno scopo ne politico ne ideologico ne altro, solo tanta passione e anche la possibilità grazie a questo sport di viaggiare e poter vedere dei posti nuovi in tutta Italia.

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