BOTTI ed AMMINISTRAZIONE (di Edmondo Bellanova)

Ricordo la frenesia di tutti noi ragazzini nell’andare a cercare i resti non esplosi dei fuochi d’artificio che chiudevano processioni e feste. Le polveri raccattate, messe sotto i piedi, spesso armate con tacc’ (salva punte e tacchi di ferro) producevano piccole esplosioni, botti e si gareggiava per fare più rumore possibile.

Senza percorrere la strada dei ricordi basta rivivere le notti del capodanno e la chiusura delle feste patronali per rendersi conto che i fuochi d’artificio, da sempre, hanno una fatale attrazione per grandi e piccoli.

Tanto premesso mi sembra obbligatorio per dare ragione a chi potrebbe, letto l’articolo, esclamare: “Da quale pulpito viene la predica, ma devo aggiungere che l’età dovrebbe portare esperienza e buon senso e da queste mi permetto alcune riflessioni.

A questi romantici aspetti si deve, però, aggiungere l’esperienza di chi con i botti ha perso l’uso di arti, vista, udito ed anche la vita.

Ed allora bisogna riflettere un po’ su quello che da circa un mese accade in San Michele Salentino.

I ragazzi, massimo dodicenni, si “divertono” a sparare miccette ed all’uscita dalla messa, la piazza è invasa da fumi e dall’odore acre della polvere esplosa. E’ un susseguirsi di spari e botti che come minimo disturbano le funzioni religiose, la normalità della vita di relazione e la tranquillità di chi nella piazza vede ancora il luogo di ritrovo, conversazione e socializzazione. Ma questo può sembrare poca cosa rispetto a quello che succede da alcuni giorni: non si tratta più di michette ma di vere e proprie bombe carte: esplosioni con potentissimi boati ed enorme potenza.

No! Non si può più assistere inerti a questo incredibile vezzo e moda di rischiare la propria ed altrui incolumità.

Questo avviene senza che alcun organo di polizia intervenga e proprio ieri sera (21 nov. 2015) i soliti ragazzini incoscienti hanno fatto lungo uso di queste bombe carta senza che nessuna autorità sia intervenuta. Io ed un altro signore siamo intervenuti e con minacce mitigate da buoni consigli siano riusciti a mettere fine a questo pericolassimo “gioco” a dimostrazione del fatto che almeno con questi ragazzetti si possono ancora ottenere risultati.

Mi sono lamentato (alzando troppo la voce e di questo chiedo scusa), con il vice sindaco presente in piazza, dell’assoluta mancanza d’attenzione dell’amministrazione comunale su questo problema, dell’assenza dei vigili urbani già a partire dalle ore 20:01 e dalla conseguente fragilità dell’opera di prevenzione dovuta nei confronti di questi nostri figli-nipoti incoscienti.

Successivamente ho avuto modo di esporre anche al Sindaco il problema evidenziando la responsabilità dell’amministrazione a tutelare, oltre al traffico, anche la pubblica incolumità dei cittadini ed in modi particolare dei più esposti a rischio.

Il Sindaco convenendo sulla necessità d’intervenire, ha preso impegno d’affrontare il problema mettendo comunque in evidenza la difficoltà di prendere le opportune iniziative per le carenze d’organico e per la difficoltà di conciliare gli interessi dei commercianti con quelli della cittadinanza; ha assicurato che, già da lunedì prossimo, prenderà opportune iniziative.

A margine devo ammettere che il vice sindaco Ciciriello ha in parte ragione quando lamenta d’essere l’unico amministratore a “stare in piazza” e “presente” a raccogliere tutte la lagnanze (giuste ed ingiuste) portate dai cittadini. Di questo bisogna dargli atto, ma da tanto si evince anche che l’amministrazione comunale non sta facendo al meglio il proprio dovere.

Sanmichelesalentino22novembre2015edmondobellanova

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