Imprenditore sammichelano denuncia due estorsori

Da www.brindisireport.it:

“Veniamo per conto di Carlo Cantanna (boss della Scu, ndr) ci devi dare duemila euro, giovedì veniamo a prendere i soldi”. Giovedì, ad attenderli, c’erano i carabinieri. È così che nel pomeriggio di giovedì 23 ottobre sono finiti in manette Barbara Carbone, 42enne di Mesagne compagna di Cantanna e Giovanni Mingolla 48 anni di Oria. Sono accusati di estorsione.

I fatti si sono verificati lunedì 20 ottobre, la vittima è un imprenditore di San Michele Salentino che opera nel settore del legname. I due estorsori hanno utilizzato il nome del noto boss della Scu per intimorire la persona taglieggiata ma questo espediente non è servito a portare a termine l’estorsione. L’imprenditore è andato diritto diritto ai carabinieri della locale stazione raccontando l’accaduto. I militari, così hanno organizzato la cattura: quando la vittima e si suoi estorsori si sono incontrati per la consegna del pizzo sono sbucati i militari che lo hanno ammanettati.  Entrambi gli autori della richiesta estoriva sono stati rinchiusi  in carcere.

Ora si tratta di stabilire, nello sviluppo delle indagini, se dietro l’episodio vi sia una rete di vicende simili, in cui è stato speso il nome del pezzo grosso della vecchia Sacra corona unita di Mesagne ( e non è cosa che si possa fare tenendo l’interessato all’oscuro, a meno che gli arrestati non si siano assunti il rischio di fare ciò). Carlo Cantanna era la persona che controllava sino agli anni Novanta anche la malavita affiliata alla Scu dei centri di San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Carovigno e delle campagne intorno a questi centri (Nella foto, Barbara Carbone).

E’ il soggetto al quale, tra i primi, è stata applicata la confisca dei beni e la loro successiva assegnazione a Libera Terra, che li ha messi a frutto. Cantanna, detenuto da molti anni. Masseria Canali, uno dei beni confiscati a Cantanna, trasfornato in masseria didattica, è stata inaugurata il 10 luglio scorso alla presenza di Don Ciotti, oltre che del presidente delle coop legate all’associazione ‘contro tutte le mafie’, Alessandro Leo, del sindaco di Mesagne, Franco Scoditti e del presidente del consiglio comunale di Mesagne, Fernando Orsini, in un clima di festa e di speranza.

“Qui si afferma la supremazia dello Stato nel contrasto della criminalità e alle mafie. Da beni esclusivi in mano mafiosa, diventano beni condivisi comunità. Questa restituzione ha un valore etico, sociale ma anche politico” aveva detto nell’occasione don Ciotti ai giornalisti, soffermandosi su un tema importante, perché gli sforzi che da lustri Libera compie in tutto il Paese non abbiano soltanto valore simbolico.

Leggi tutto l’articolo: http://www.brindisireport.it/cronaca/san-michele-salentino-parenti-carlo-cantanna-estorsione-a-imprenditore-arrestati-24-10-2014.html

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