DEMOCRAZIA E DEMAGOGIA (di Edmondo Bellanova)

“Oggi noi facciamo una pianificazione di tipo completamente nuovo, una pianificazione intesa come strumento di democrazia. Mettiamo il nostro piano online e diciamo ai pugliesi di leggerlo e di darci suggerimenti”. (Nichi Vendola – 13.05.2013 – Presentazione PRGRU)

Spesso usiamo termini di cui non conosciamo il vero significato (parlo per me!) ed in questo PRGRU (Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani) si dimostra chiaramente come sia facile usare gli stessi in modo non appropriato.

Il Presidente Vendola definisce questa pianificazione uno “strumento di democrazia” ed invita i pugliesi a leggerlo ed a “dare suggerimenti”; si direbbe un chiaro esempio di partecipazione dei cittadini, su base di uguaglianza, all’esercizio del potere pubblico.

La questione della gestione dei rifiuti urbani mi ha sempre interessato e l’occasione di conoscere in anteprima il PRGRU m’è subito apparsa ghiotta! Mi sono collegato al sito regionale e… ho avuto la dimostrazione di come sia labile il confine tra democrazia e demagogia.

Il Piano è stato adottato con delibera della Giunta Regionale n° 959 del 13.05.2013 e si compone di:

- Parte I- Parte II – Allegati alla parte I – Allegati alla parte II – Rapporto Ambientale-Sintesi non tecnica.

 Fatti due conticini, per seguire l’invito del caro presidente  bisogna leggersi 1873 pagine di elaborati tecnici  su una materia che risulta enormemente complessa per via delle competenze che si alternano e sommano e situazione tecnologiche ed ambientali in continuo mutamento.

Questa è pura demagogia, cioè: comportamento politico che attraverso false promesse, vicine ai desideri del popolo, mira ad accaparrarsi il suo favore.

Ma quale partecipazione, quali suggerimenti, può attendersi dal popolo il Presidente della Regione Puglia? Credo abbia solo voluto illuderci sulla possibilità reale che in questo processo democratico il cittadino possa partecipare alle scelte che lo riguardano e millantare il suo operare politico.

Ma in quanti vorranno e potranno leggere, studiare, capire, interpretare, questo piano e lui stesso lo ha fatto?

Ma quali suggerimenti si attende? Ed anche ci fossero, è possibile modificare, nei tempi stretti previsti per l’approvazione, questo strumento in gestazione dal 2010?

Allora, uscendo dalla demagogia, si può affermare che il piano sarà approvato così come presentato, senza alcuna osservazione-partecipazione neanche da parte dei tanti amministratori pubblici che, nella più assoluta ignoranza, tranquillamente, voteranno questo piano pur maledettamente importante per noi pugliesi.

La democrazia non può essere esercitata senza conoscenza, competenza e responsabilità ed allora è più facile ricorrere alla demagogia.

sanmichelesalentino19maggio2013edmondobellanova

4 Commenti a “DEMOCRAZIA E DEMAGOGIA (di Edmondo Bellanova)”

  • devina:

    Caro Mondino, per me sfondi una porta (completamente) aperta.
    Da sempre ci trattano da coglioni con la storia della partecipazione democratica.
    Questo di Vendola è solo l’ultimo e sciagurato esempio di come, “scientificamente” e “consapevolmente”, la politica blandisca i cittadini ai quali, nel migliore dei casi, non rimane che prendere atto (come nel caso specifico) che è solo una gigantesca presa per il culo.
    Io non so se l’omino con la faccia da gitano, l’orecchino in vista, cattolico fervente, gay dichiarato, devoto della Madonna di Sovereto, attivista di LGBT, ex-comunista, per gli amici Nichi, abbia letto il piano in questione.
    Ma supponendo, per assurdo, che l’ipotetico dittadino abbia la forza di volontà di sciropparsi 1800 pagine, che consiglio può mai dare su una questione che richiede competenze profonde di: legislazione, biologia, ingegneria, economia, chimica, geologia, ecologia ambientale, gestione dei rifiuti, agroecologia, valutazione di impatto ambientale e via di questo passo?
    Grandissima buffonata o malafede.
    Terzium non datur.
    ndvt

  • Stefania Nigro:

    Mi trovi d’accordo caro Edmondo questa volta.
    Solo su una cosa però dissento: Vendola è così fuori dal mondo che secondo me ci crede davvero che la gente farà a sciabolate per leggere il suo prezioso piano e per intervenire (con quali competenze poi è tutto da vedere).
    Se invece hai ragione tu, più che di demagogia parlerei di paraculaggine (con una o due g?), sempre con rispetto parlando!

  • MICHELE MACELLETTI:

    L’ottimo articolo di Edmondo Bellanova, di per se’ gia’ esaustivo nelle amare e vere conclusioni finali, mi offre lo spunto per ribadire l’importanza di un concetto basilare per la democrazia. Essa non e’, e non potra’ divenire tale, se al cittadino non si offrono strumenti effettivi, cioe’ praticabili nella sostanza,per partecipare alla politica. Dunque, la partecipazione e’ possibile, e veramente attiva , quando si ha “conoscenza” delle questioni. In sostanza, il cittadino ha il diritto ad essere “informato” correttamente ed esaustivamente.
    Rendere attuabile quel principio di L.Einaudi, semplice e impegnativo, del “conoscere per deliberare”. Ecco, quello che ci e’ stato sempre negato in tanti anni di sistema “partitocratico”. Negare al cittadino, all’elettore la conoscenza e l’informazione. Ora e’ del tutto superfluo ricordare, che una democrazia parlamentare, che delega al Parlamento e per alcune materie alle Regioni, il potere legislativo, non e’ il cittadino ha partecipare attivamente,in prima persona, ma il suo delegato, l’eletto…Diversamente avremmo una democrazia assembleare e permanente, cioe’ il caos organizzato, possibile si’… ma utilizzato forse ancora da qualche sperduta tribu’. Detto cio’,”il conoscere per deliberare” va inteso come un diritto del cittadino che “partecipa” ed e’ partecipe attivamente, tramite il “voto consapevole” e “informato”. Cosi’ come la sua “partecipazione attiva” all’interno dei partiti, di cui sceglie di far parte,deve essere garantita e tutelata da una reale democrazia interna. Ma, anche qui’, siamo fermi all’art.49 e 39 della Costituzione ancora inattuati.
    Basterebbe questo a rendere risibile l’invito “affabulatorio” del Vendoliere delle Puglie, per non dire “truffaldino”,per far salva la buona fede politica…I tempi ristretti, il tecnicismo implicito delle leggi e dei rimandi ai regolamenti, rendono impossibile al cittadino formarsi un’opinione su questioni prettamente tecniche. S(VENDOLA)RE la chimera della partecipazione e’ pura illusione,e’ un mero specchietto per le allodole. Ma si sa, a Nichi piace essere…”bucolico”.
    A me, piu’ semplicemente, piacerebbe non essere preso piu’…con l’anello al naso!
    P.s.Concordo con Devina e Stefania! La demagogia politica e’ un’abile “paraculaggine” fatta in malafede che spesso si rivela una …buffonata!

    Michele Macelletti

  • Ciao a tutti. Beh vi diro, io non me la prendo con Vendola, me la prendo con chi si e fatto infregnire di testa (giusto per non essere volgare) e gli ha dato il voto, e lui da buon furbetto ne approfitta.
    Una volta si diceva se non ci stanno i fessi non campano i dritti. Santissime parole.

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