Golf, turismo e territorio (di Edmondo Bellanova)

Alle 5 del pomeriggio la vecchia città non si è ancora svegliata dal poco meritato riposo, ormai, sono proprio pochi i cegliesi del centro storico che vanno a lavorare, mentre cominciano ad arrivare gli illustri ospiti che parteciperanno al convegno:

                                     “Golf e turismo- Una ricetta per il Sud”.

Quattro vigili urbani, due carichi dell’enorme copricapo bianco d’ordinanza per le grandi occasioni, mi accolgono all’ingresso del Castello. Poi, piano-piano, cominciano a salire la magnifica scalinata ospiti-invitati ed una marea di autorità d’ogni genere e parte politica affolla la storica sala.

Tutti (o quasi tutti) si abbracciano e si scambiano confidenze come vecchi commilitoni, reduci di antiche battaglie ormai sopite.

Saluto il vice presidente del Consiglio Regionale Pugliese Marmo (con il quale ho il tempo di ricordare la penosa questione dell’Arneo”); con l’eterno Presidente CONI  Nicola Cainazzo ci si scambia il “ben trovato” e poi arrivano tutti: deputati; senatori; consiglieri regionali, provinciali e comunali; sindaci; teleoperatori, giornalisti ed operatori turistici.  Comincio a sentirmi fuori posto ma continuo ad occupare la poltroncina di seconda fila, anche se le autorità (ritardatarie) sono costrette a restare in piedi. Già dal primo intervento di Fiorio, Presidente del Comprensorio Terra dei Trulli, comincio a capire che la serata sarà evanescente, interlocutoria.

Dai fogli del bimensile “Il Comune Informa”, edito a San Michele Salentino, avevo appreso che si era passati ai “fatti e non parole” e m’incuriosiva sapere dove avrebbero costruito questi benedetti 20 campi da Golf; chi avrebbe finanziato l’intervento; quale forma di gestione si proponeva; quali sarebbero stati i costi, quali e per chi i benefici. Attentamente ho seguito e preso appunti di tutti gli interventi: Fiorio, Marmo, arch. Miliè, sindaco Tanzarella, De Romedis (Italia Turismo), Berceli, ma di queste problematiche solo accenni, dichiarazioni d’intenti, espressioni di desideri. Niente di organicamente definito, neanche nella fase progettuale tecnica e burocratica.

Allora mi sono reso conto che la programmata attività di contestazione di ambientalisti ed altri non aveva motivo di materializzarsi.

Vogliono offrire al Sud la ricetta per incentivare il turismo e destagionalizzare i soggiorni ma prendono la strada più lunga e difficile che ci sia.

Perché spendere tante risorse per far diventare le nostre campagne, pezze e masseria prati come nell’uggiosa Irlanda?

Perché non preservare la nostra natura di paese del Sud con sole, pietre, ulivi, fichi e mandorli e con trulli che ingentiliscono una terra dura, arsa dal sole ed eternamente sitibonda. Non è forse questo il motivo che ha spinto, in questi ultimi anni, tanta gente e scegliere la Puglia ed il Nord brindisino addirittura come sua casa e non come luogo di vacanza? Questa gente fa la spesa nella nostra stessa bottega, da lavoro ai nostri artigiani, partecipa alle nostre feste, restaura i nostri trulli, le lamie, le case di funnё, abita i centri storici … vive con noi.

Senza perderci in stravaganti ipotesi di turismo d’élite proviamo a favorire un fenomeno che è già presente sul territorio. Basterebbero pochi incentivi per la costruzione di muretti a secco, consentire piccoli ampliamenti e ricostruzioni di fabbricati rurali, migliorare la viabilità di campagna, assicurare qualche servizio accessorio (posta-collegamenti), un punto di accoglienza e supporto e, non per ultimo, un’efficiente lotta alla delinquenza che in tanti casi e solo opera di balordi-sbandati.

Questo è da farsi. Subito! E questo è nelle nostre possibilità senza aspettare i grandi investitori pubblici e privati anche a costo di deludere la bramosia di tutti quei politici che affollavano la splendida sala convegni del Castello Ducale alle quale bisogna però rifare l’impianto di condizionamento, troppo rumoroso.

Sanmichelesalentino06agosto2011                                                                          edmondobellanova

Un Commento a “Golf, turismo e territorio (di Edmondo Bellanova)”

  • La gramigna è ottima anche come figura retorica per qualificare chi propone soluzioni ambientali così distanti dalla realtà dei luoghi e dalla realtà tout court, pensare poi che con iniziative simili si creino posti di lavoro autoctoni è pura fantasia.

Hockey su prato a San Michele S.no

Laureati con 110 (e lode)

Facebook
Utenti in linea