Il Sindaco di San Michele Salentino risponde sulla questione della non concessione della piazza

In risposta all’articolo pubblicato su questo sito “San Michele Salentino: il Sindaco non concede la piazza per i comizi referendari“,
riceviamo dal Sindaco Dott. Alessandro Torroni le richieste del comitato referendario locale SI X 3, che si pubblicano di seguito, dalle quali di evince quanto segue:

  • nella prima richiesta datata 30/05/2011, il Sindaco non concede l’uso della piazza in quanto giorno 5 giugno, dalle ore 20,00 alle ore 21,00, la stessa, è impegnata per una manifestazione (vedasi annotazione in testa);
  • la seconda richiesta, sempre per il giorno 5 giugno, dalle ore 11,00 alle ore 12,00, è vistata, quindi autorizzata.

Il Sindaco, inoltre, ci invia un estratto del verbale per la determinazione dei criteri e modalità per lo svolgimento dei comizi in occasione della consultazione referendaria, verbale concordato e sottoscritto con i rappresentati di partito ed i comitati referendari:

“Punto 9 – per tenere un pubblico comizio in piazza Marconi, il richiedente avente titolo dovrà presentare comunicazione scritta indirizzata al Sindaco e al Comando della Stazione Carabinieri almeno 24 ore prima della manifestazione e comunque in giorno feriale. Ad ogni richiedente è concesso un spazio orario di non più di 1 (una) ora per comizio e mai per due giorni consecutivi. In caso di richieste concomitanti, la precedenza spetterà alla richiesta pervenuta prima”.

prima richiesta

seconda richiesta

2 Commenti a “Il Sindaco di San Michele Salentino risponde sulla questione della non concessione della piazza”

  • Come al solito, tanto fumo e niente arrosto.
    Sempre pronti a gridare, al lupo al lupo. Sempre pronti a partire all’attacco per qualsiasi motivo.

    IO, voglio solo dire e ricordatevi queste parole, arrivera il tempo che noi sammichelani rimpiangeremo un sindaco come questo.

    Ci sarebbe da dire tanto ma tanto altro, ma mi voglio fermare qui almeno per ora.

    Ciao da http://carolemico.myblog.it/

  • stefania:

    Probabilmente hai ragione ma non è assolutamente questo il punto!
    La gente non è prevenuta per sport e per comodità o per lusso o per noia; si è prevenuti sulla base di azioni passate non proprio cristalline che si sono subite, purtroppo.
    Se poi si considera che questi sono i referenda + boicottati della storia della repubblica (prima la tv non ne parlava, poi i telegiornali che sbagliano apposta le dat;e e poi ne parlano ma in maniera poco chiara) è del tutto normale (anzi doveroso) reagire come si è reagito.
    Inoltre, secondo il mio modesto parere, qualsiasi attività in programma e prenotata in quel giorno richiesto (una domenica; anzi: LA DOMENICA precedente i referenda) doveva essere spostata perché le attività politiche (non gli interessi dei partiti; io intendo la politica nel suo senso vero e cioè bene comune; e questi referenda, guarda caso, toccando temi che riguardano tutti, parlano di bene comune) devono precedere qualsiasi cosa. E non possono essere relegate in giorni feriali in cui la gente lavora o in orari festivi nei quali chiaramente ti giochi una certa affluenza.

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