Mario Nacci “lu gnurë” (di Edmondo Bellanova)

A settembre dell’anno scorso avevo dato la notizia della morte di Mario Nacci ed espresso l’augurio che i suoi scritti, appunti, registrazioni ed immagini fossero recuperati per restare a San Michele come memoria storica di fatti, costumi, usanze, credenze indispensabili per consolidare  le radici e l’orgoglio dell’appartenenza di tutti noi.

Ieri sera, il sindaco Piero Epifani e l’assessore Menga Stella  hanno voluto ringraziare Franco Nacci, il figlio di Mario, per aver donato al comune parte di questa documentazione.

I dubbi sulla riuscita della serata erano tanti, essenzialmente per il ritardo con il quale il materiale era giunto a San Michele; ma  Rosaria Gasparro e Mimino Ligorio hanno fatto un miracolo ed  in soli tre, quattro giorni sono riusciti ad organizzare una splendida manifestazione, forse la più bella degli ultimi anni!

Mi guardavo intorno e ho visto una sala gremita, tanti amici che di solito non frequentano la Pinacoteca; tutti erano emozionasti , divertiti dai testi letti e coinvolti dal ritmo degli stornelli che sono stati la colonna sonora della nostra vita.

Rosaria ha saputo tracciare il ricordo di Mario Nacci, con leggerezza, garbo, profondità e gaiezza; ha coordinato voci, testimonianze e musiche dando risalto alle capacità dei ragazzi sanmichelani di suonare, cantare e recitare; ha dimostrato che a San Michele ci sono tutte le potenzialità per raggiungere alti livelli culturali e (aggiungo io) che non c’è proprio bisogno di rivolgersi al solito forestiero, raccomandato di turno per affidargli la funzione di operatore-stimolatore della crescita culturale del paese.

Serate come quelle di ieri restano a dimostrare che è ancora possibile crescere insieme pur conservando o le proprie convinzioni politiche, religiose e di vita.  E’ possibile trovare “collaborazione” e “partecipazione” tra vecchi (scusa Maresciallo Antonio Barletta) e giovani , tra politici e cittadini comuni quando gli interessi sono sani, sinceri, disinteressati.

Grazie Mario per  questo’ultimo regalo che hai portato al tuo paese! Ora tocca a noi utilizzare al meglio la donazione Nacci e voglio terminare con il verso della canzone che ha chiuso la serata ed il commosso urlo di Nuccio Gioia che esprime lo stato d’animo di chi vive lontano e sogna di tornare: NON TI ABBANDONO NO, NO!-VIVA SAN MICHELE!

Sanmichelesalentino13aprile2017edmondobellanova


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Un Commento a “Mario Nacci “lu gnurë” (di Edmondo Bellanova)”

  • roni:

    ecco un altro motivo nostalgico per chi ha lasciato il proprio paese, almeno ci consoli poter leggere gli scritti del nostro paesano Mario Nacci.

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