Pietro Gatti (di Edmondo Bellanova)

Ieri sera, nel Teatro Comunale, Ceglie Messapica si è data appuntamento per celebrare il centenario della nascita del “suo poeta” Pietro Gatti.

C’era tanta gente e… tanti “professori”! Cattedratici dell’Università del Salento che, pur limitati dall’esiguo tempo a disposizione, hanno saputo mettere in evidenza i pregi letterari ed umani del poeta cegliese.

Emozionante è stata l’apertura della manifestazione con i versi de “A terra meje” che recitati da Pietro Gatti sono scesi, da lontano,  nello spazio buio del teatro entrando diretti nei cuori degli spettatori. Non è sembrata una vecchia registrazione, ma il messaggio del poeta che dal cielo continua a sollecitare ai suoi compaesani (e/ o forse a tutti gli uomini) l’amore ed il rispetto per la propria identità e le proprie origini.

Tutti dotti, profondi ed appropriati gli interventi ma io sono rimasto particolarmente interessato dalla proposta/invito del prof. Giovanbattista Mancarella a volersi impegnare per la redazione di un dizionario del dialetto cegliese come ultimo tentativo per tentare di conservare e non far morire il nostro stesso essere.

Emozionato, teso il saluto ed i ringraziamenti finali della figlia del poeta. Mimma Gatti è riuscita, ancora una volta, a rendere orgoglioso omaggio a suo padre, anche se nei suoi occhi si leggeva chiaro il segno del dolore.

Sanmichelesalentino03marzo2013edmondobellanova

 

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